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Il Museo del Danno è un progetto di Domizia, un’associazione di volontariato che si occupa di tutela e valorizzazione del ricco patrimonio ambientale della costa a nord di Napoli.
I suoi volontari (ricercatori universitari, biologi, ornitologi, naturalisti e professionisti vari) a turno effettuano un costante presidio ambientale della spiaggia della riviera domitio-flegrea per la tutela della sua rigogliosa biodiversità.
Durante i pattugliamenti si prendono cura anche di monitorare, e in alcuni casi raccogliere, i rifiuti trasportati dal mare e vomitati sulla linea di costa, scarti solitamente di natura o industriale, o agricola, o domestica.
Con tali reperti, Domizia ha dato vita al progetto “Museo del Danno – l’Antropocene”, installazione di scarti che viaggiano in mare, con lo scopo di sensibilizzare la collettività a comportamenti ambientali più virtuosi.
I rifiuti scoperti e raccolti da Domizia sono solitamente smaltiti lungo il ciglio di strade pubbliche, o in aree demaniali. Le piogge favoriscono poi lo spostamento nei corsi d’acqua superficiali (fiumi e canali fognari), e da qui arrivano a mare, dove infine si spiaggiano.
Ma solo una minima parte di tali rifiuti arriva in spiaggia, dopo talvolta anche molti anni di viaggio. Il resto rimane a mare, degrada e si trasforma in microplastiche. Tale processo porta all’assorbimento delle microplastiche dalla fauna marina, col risultato che ritorna di fatto sulle tavole dei consumatori sotto forma di veleno.
In pratica, il MdD, con la sua esposizione e installazione di reperti di una civiltà contemporanea che non riesce a smaltire correttamente i suoi scarti, propone di far comprendere che tali comportamenti producono non solo grossi impatti negativi sugli animali marini e all’ecosistema acquatico, ma di fatto anche l’auto avvelenamento degli stessi umani.
Domizia is an association of volunteers that aims to promote the rich
environmental heritage of the northern coast of Napoli.
Its volunteers, including a number of university researchers, biologists,
ornithologists, naturalists and other professionals of the environmental field,
carry out a dedicated and continuous monitoring of the Domitio-Flegrean
Coast.
During their watch, they monitor and, in some cases, pick up the waste the
sea brings in onto the shore. This waste usually consists of household objects
or items derived by industrial manufacturing and agricultural processing.
Using such items, Domizia has started a project called “Museo del Danno –
L’Antropocene”, an exhibit of recovered objects found on the shore.
Domitia’s goal is to raise awareness among the community and to encourage
people to pursue eco-friendly behaviors.
The items retrieved by Domizia usually start their journey when they are
disposed of along public roads where they are picked up by the street
cleaning service and thrown directly in landfills.
The rain contributes to flush away these scraps which are then washed down
into sewers, waterways, rivers and into the sea, from which they eventually
reach the coast.
Only a little amount of these objects end up onto the shore and some of them
get there after many years. Most of them remain in the sea, deplete and
slowly degrade to become polluting and harmful micro plastics. This process
causes the micro plastics to be absorbed by the marine wildlife and are
consequently found in consumers’ food as toxic substances.
By displaying the objects coming from our society’s inability to dispose and
recycle its own waste properly, the “Museo del Danno” invites the
community to reflect on the huge negative impact such debris produces on
the marine life and ecosystems, as well as the harmful consequences on
humans themselves.